Mothia – Mozia
Immersa nella zona d’acqua detta Stagnone si trova l’isoletta di San Pantaleo, ove sorgeva l’antica città di Mothia.
E’ questa una delle fondazione fenice più antiche (fine VIII sec. a.C) insieme a Panormo e Solunto. In poco tempo Mozia divenne una delle basi commerciali più importanti del mondo antico, ma dopo la sconfitta dei Cartaginesi (480 a.C) subì un periodo di decadenza per poi nuovamente rifiorire verso la fine dello stesso secolo, quando venne anche rafforzata la cinta muraria, già estesa per tutta l’isola.
Riaccese le ostilità con i Greci Mozia fu conquistata e poi distrutta da Dionigi I di Siracusa: gli abitanti si rifugiarono quindi sulla terraferma e fondarono la città di Lilibeo, l’odierna Marsala.
L’insediamento sull’isoletta non fu più ricostruito e pertanto costituisce oggi una rara testimonianza di un insediamento fenicio-punico, pervenutoci quasi integralmente senza successive sovrapposizioni.
Oggi Mozia appartiene alla fondazione Whitaker, il quale per primo si occupò di scavare l’isola nei primi anni del ‘900.
L’isola si raggiunge in barca da un canale che costeggia le saline (lungo il tratto di mare si può notare soprattutto durante le basse maree una strada costruita sul fondo paludoso poco profondo che univa l’isola con la terra ferma, dove sorgeva una necropoli). Di notevole interesse il t (altare sacro), il cothon (rarissimo esempio di porto artificiale punico) la necropoli arcaica, il santuario, il Museo e la cosiddetta casa dei Mosaici.
Le saline
Nel tratto di costa tra Trapani e Marsala si estendono le Riserve delle Saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala, un unicum ambientale di notevole interesse, paesaggistico, culturale, economico e naturalistico.
L’itinerario si svolge nella cosiddetta ‘Via del sale’ con i suoi mulini, 5 dei quali recentemente restaurati, i caratteristici cumuli di sale ricoperti dalle tegole di terracotta, ed infine il Museo del sale di Nubia. Tutta la zona dello Stagnone è popolata da una varietà di uccelli acquatici (soprattutto aironi e anitre selvatiche).